Province, Di Pasquale: «Classe dirigente inadeguata»

TERAMO – Se la classe dirigente abruzzese e teramana ha perso la partita sul riordino delle Province, adesso almeno combatta la vera battaglia sulla difesa di città capoluogo e degli uffici amministrativi: è  questa la posizione di Manola Di PAsquale, presidente regionale del Partito democratico, che accusa il sindaco Brucchi e il Governatore Chiodi di aver scelto di «sacrificare Teramo per nascondere le spaccature presenti nel gruppo dirigente politico di centrodestra». «Teramo merita una classe dirigente più illuminata e adeguata alla situazione economica-politica che coinvolge l’intera Italia – dice Manola Di Pasquale -. Ma poi l’accorpamento con l’Aquila significa veramente aver perso il ruolo di capoluogo ed uffici amministrativi? Questa è la domanda alla quale una  classe politica attente ed adeguata deve dare risposta. La vera partita politica si gioca ora, questa classe dirigente che è al governo è davvero capace di far valere le ragioni politiche-economiche del nostro territorio?». Per il capogruppo al consiglio regionale di Futuro e Libertà, Berardo Rabbuffo, «adesso è tutto chiaro, il bluff è evidente. Il Governo ha preso a riferimento la proposta del Cal, il consiglio per le autonomie locali, non potendo certo considerare il nulla offerto dall’Assemblea Legislativa Regionale, degradata da un’indicazione inutile come quella delle Zero Province». Rabbuffocritica anche l’eventuale ricorso costituzionale annunciato da Chiodi nel caso in cui il Governo avesse bocciato la richiesta avanzata dall’assise: «Ora mi chiedo cosa impugnerà Chiodi – dichiara Rabbuffo – quando non è stato capace di impugnare la legge di riordino delle Province e non ha nemmeno indicato una proposta alternativa a quella che vede ormai aggregata Teramo a l’Aquila e Chieti a Pescara e che altro non è che il risultato della scelta “forte e politicamente valida” del Pdl. La verità è che non c’è stato il coraggio di uno straccio di decisione».